GIORNONUMEROOTTO. [8.] Pausa
[8.] Pausa
Pausa.
Menopausa.
Arresto.
Arresto cardiaco.
Morte.
STOP.
Il tutto cominciò come una piccola confessione. Un *mi sono già sbattuta il cazzo di questo programma… non faccio quasi nulla tutto il giorno eppure non ho la minima inventiva…blablabla non si può scrivere a comando* e altre cazzatine varie, ma poi ha preso il via e non si ferma più.
Dopo l’amore c’è la pausa sigaretta.
Prima dell’amore c’è la pausa preliminari.
Dopo una litigata c’è la pausa di riflessione.
Dopo la riflessione c’è la pausa bidone.
La pausa è quella musicale, la pausa è quella scritta nello spartito, quella che fa singhiozzare gli strumenti, quella che conferisce importanza, interesse e pathos alle parole, quella che lascia con il fiato sospeso, quella da ringraziare e quella da maledire, quella che fa rizzare i capelli in testa e quella che trapassa il cuore.
La pausa è quella tra un battito e l’altro.
La pausa lunga e la pausa breve.
La pausa lunghissima. Troppo lunga.
La pausa che fa smettere di battere il cuore. Quella tra le parole, anche se non ce ne accorgiamo. La pausa tra un sogno e l’altro. La pausa tra i sospiri.
Inspira. Pausa. Espira.
Pausa di fumo.
Pausa del verdetto.
Pausa prima di tirare la corde, prima di abbassare l’accetta.
Pausa delle ultime parole del condannato.
Pausa tra una confessione e l’altra.
Pausa di lacrime.
Pausa affannata tra i baci e tra i sussurri.
Pausa delle radiazioni.
Pausa del giorno e della notte.
Pausa che rende le cose uguali a sempre. Pausa che cambia le cose.
Newt ama le pause. Ama le differenze. Ama il nuovo e ne conosce le sfumature. Ama ciò che è imprevisto. Ama studiarlo, farlo suo e renderlo, inconsciamente routine. Ama i singulti delle musiche anni ’60, gli attimi che intercorrono tra la pizzicata di una corda e un’altra. Ama gli attimi di silenzio che spezzano a metà il frastuono e i cambiamenti sorprendenti e rumorosi che arrestano il silenzio. Newt è un salto. Una mina che esplode. Qualcosa che rompe le righe e le lascia in disordine, qualcosa di completamente diverso…Newt è una pausa. Una pausa breve, istantanea.
Amanda ama tutto ciò che è costante. Tutto ciò che scorre lento e sempre uguale a se stesso. Ama la sicurezza del movimento sempre uguale. Ama le ripetizioni, ama i flussi di coscienza. Amanda adora lo scorrere coerente dei fiumi di pianura. Ama il verde omogeneo dei prati in primavera. Ama la sua casa sempre in ordine. Ama la vita fatta di singoli gesti tutti uguali. Ama ciò che è fisso e che non cambia mai. Ama il ritmo lento e fedele di una vita senza scossoni. Di una vita che non cambia mai. Amanda è una nota lunga. Vellutata e armonica.
Newt e Amanda. Due universi completamente opposti. Due sfere distanti legate tra loro da un filo sottile.
Due dischi di vinile con la stessa canzone. Due melodie che differiscono di un unico particolare e che ognuna di loro ha interiorizzato a suo modo.
Un disco è intatto, la musica scorre intatta e armonica sino alla fine.
L’altro all’improvviso si interrompe. Si interrompe e poi ricomincia. Senza il minimo preavviso.
E se questi due dischi venissero scambiati?
Ciò che è continuo è costretto a fare i conti con le pause, con i cambiamenti repentini.
Ciò che è saltuario e fuggevole è costretto a fare i conti con la coerenza e la solidità.
Prossimamente sui vostri schermi!
This entry was posted on giovedì, ottobre 4th, 2012 at 19:19 and is filed under Pensieri. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.